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Impresa Futuro, l’intervento di Giacomo Mareschi Danieli al convegno “Siderurgia 2050”

Giacomo Mareschi Danieli

Lo scorso 27 giugno si è tenuto a Udine, storica roccaforte dell’industria siderurgica italiana, il convegno “Siderurgia 2050”, il primo appuntamento del progetto “Impresa Futuro”. L’evento, promosso da Confindustria Udine e Università di Udine, in collaborazione con iNEST – Interconnected Nord-Est Innovation Ecosystem ha visto la partecipazione di diversi rappresentanti del mondo produttivo, accademico e istituzionale, incluso il CEO di Gruppo Danieli Giacomo Mareschi Danieli.

Lo scopo dell’incontro, come spiegato dal Presidente di Confindustria Udine Luigino Pozzo, è stato quello di “guardare avanti, alle nuove sfide della manifattura”, interpretando le trasformazioni industriali e sociali che interessano il settore per poter poi ricostruire il tessuto industriale. Al centro temi come le materie prime, l’energia, la decarbonizzazione, le nuove tecnologie, la formazione del capitale umano, affrontati tenendo conto di un contesto altamente volatile e incerto. “Siamo nella fase della post globalizzazione – ha affermato Pozzo – oggi siamo a tutti gli effetti in un periodo di competizione con i Paesi asiatici. E noi abbiamo un lungo elenco di sfide da affrontare”.

Tra gli ospiti della conferenza anche il CEO del leader mondiale di macchine e impianti per l’industria metallurgica che ha sede proprio nella provincia di Udine, a Buttrio. Intervenendo nell’ambito della tavola rotonda moderata dal Vicedirettore del Gruppo NEM Paolo Mosanghini, Giacomo Mareschi Danieli ha evidenziato quanto sia fondamentale il territorio per Gruppo Danieli.

La collaborazione tra industria, accademia e istituzioni – ha rimarcato il manager – richiede un impegno sistemico e costante dove la prima fornisce il contesto operativo, le esigenze pratiche e la vision, l’accademia contribuisce con ricerca avanzata, formazione di competenze specialistiche e sviluppo di nuove tecnologie, mentre le istituzioni hanno il compito di promuovere politiche coerenti (ambientali, sociali e industriali). Dobbiamo fare in maniera corale che tutto ciò funzioni e porti a progetti congiunti, penso a iniziative come i centri di competenza, i partenariati pubblico-privati e i programmi europei (es. Horizon Europe), che rappresentano strumenti chiave per rafforzare questo ecosistema. Un dialogo continuo tra le tre componenti è essenziale per garantire una siderurgia sostenibile, resiliente e all’avanguardia”.

Parlando del futuro del lavoro in acciaieria, Giacomo Mareschi Danieli si è inoltre soffermato sulla convivenza tra l’uomo e la macchina nell’industria siderurgica. “Già oggi nei nostri stabilimenti i tecnici altamente specializzati, i supervisori di macchine complesse hanno sostituito gli operai. Le competenze che hanno tanti giovani sono davvero elevate – ha spiegato – Non credo poi che l’Intelligenza Artificiale potrà sostituire le persone, in questo momento non è così affidabile: un solo piccolo errore può compromettere giornate di produzione”.

Con “Impresa Futuro” e “Siderurgia 2050”, l’industria siderurgica cerca dunque di anticipare le sfide, investendo nella conoscenza e valorizzando le connessioni tra saperi, così da ricostruire il futuro grazie a un’azione collettiva.

Per maggiori informazioni:

https://www.ilnordest.it/economia/imprese/lintelligenza-artificiale-non-sostituira-luomo-nel-lavoro-in-acciaieria-nqzu0up4

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