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Auro Palomba: “Impennata dell’inflazione americana”

Auro Palomba, incertezza accentuata da continue manovre delle banche centrali

Brutta giornata per le Borse internazionali. In attesa di un’imponente tornata di dati congiunturali americani, Tokyo e le principali piazze europee hanno vissuto una difficile mattinata (Milano -0,86%), e la tendenza negativa ha subito un’accelerazione quando nel primo pomeriggio il dipartimento di Stato Usa ha diffuso la statistica sull’inflazione a febbraio, che ha registrato una crescita dell’0,7% contro lo 0,3% delle stime degli economisti. Wall Street ha infatti aperto in forte flessione, e il pessimismo si è diffuso sugli altri principali mercati, soprattutto a Londra dove a metà seduta l’indice Ftse 100 cedeva 47,7 punti. Nelle ultime battute qualche ricopertura ha permesso al mercato londinese di ridurre il calo a 31,6 punti ovvero l’1,3%. A metà seduta Wall Street perdeva invece quasi il 2% e il Dow Jones segnava 2.877 punti. Parigi ha chiuso in calo del 2,08%, Zurigo dell1,14% e Francoforte dello 0,94%. Continua a salire anche il dollaro, che a Milano a contenuto l’ascesa 1.209,35 lire, due punti in più di lunedì, ma nel pomeriggio ha seriamente impegnato le banche centrali che sono intervenuti quando il biglietto verde è salito da 1,6290 a 1,6730 marchi. L’atmosfera dei mercati internazionali è dunque contraddistinta dall’incertezza, a causa anche delle continue manovre sui tassi fatti dalle maggiori banche centrali. Anche in Italia si ormai diffusa l’opinione che i saggi d’interesse subiranno un ritocco verso il basso, e potrebbe addirittura portare, secondo quanto sostengono gli operatori bancari, a una riduzione del tasso ufficiale di sconto nelle prossime settimane. Intanto la Banca d’Italia ha cominciato a manovrare sul mercato monetario, dove dal primo marzo ad oggi si è verificato un calo dei rendimenti dei pronti contro termine, che sono scesi dal 12,37% a 10,55%. Secondo fonti bancarie un segnale molto importante potrà venire dall’asta Bot di fine mese, dove sono in scadenza 38.500 miliardi, e se il Tesoro lancerà un’offerta prossima alla quantità in scadenza verrà confermato il nuovo corso nel mercato del denaro. Molta importanza viene data anche alla riunione del direttivo dell’Abi, in programma oggi, dove è in programma la discussione sulla riduzione dei tassi attivi. Gli occhi del mondo finanziario erano comunque puntati su Wall Street, dove oltre ai dati sull’inflazione hanno pesato le stime diffuse sugli utili nel primo trimestre dell’Ibm, che presenta un drastico calo rispetto alle precedenti. Nel pomeriggio il portavoce della Casa Bianca, Firzwater, definiva “sensazionale” l’aumento del 16,4% registrato dai nuovi cantieri edilizi. “Sono dati che promettono bene per la fine della recessione”, concludeva. E l’emorragia del Dow Jones si fermava al di sotto del 2%. Per quanto riguarda Londra, invece, sull’andamento della giornata ha pesato anche il quadro non certo roseo dell’economia britannica dipinto ieri mattina dal Cancelliere dello Scacchiere Norman Lamont, secondo il quale l’economia inglese avrà nel ’91 una crescita negativa del 2%.

FONTE: Il Messaggero
AUTORE: Auro Palomba

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