Auro Palomba: “Più Ferruzzi in Montedison”
II percorso ideale del gruppo Ferruzzi, iniziato nel ’91 con i cambiamenti nell’azionariato, è finito. La ristrutturazione è stata portata a termine e Giuseppe Garofano, come aveva dichiarato da tempo, può abbandonare la prima linea. Resta nel gruppo ma abbandona i più importanti incarichi operativi che passano sulle spalle degli azionisti della società. Arturo Ferruzzi dal 1° gennaio prossimo sommerà dunque alla presidenza della Ferruzzi Finanziaria anche quella della Montedison, mentre Carlo Sama accompagnerà alla carica di amministratore delegato unico della società di Foro Buonaparte anche quella di vice presidente vicario. Garofano lascia anche la poltrona di amministratore delegato della Fcrfin, ma rimarrà comunque nel gruppo come consigliere d’amministrazione delle due holding, e vice presidente della Ferfin. Carlo Sama sarà il nuovo amministratore delegato, e anche il vice presidente vicario della holding di Ravenna. «Da tempo sapevamo che Garofano desiderava che si giungesse ad un suo diverso rapporto con il gruppo Ferruzzi, ha dichiarato il nuovo presidente di Montedison Arturo Ferruzzi, abbiamo vissuto insieme momenti importanti, è stato di grande utilità a tutto il gruppo ed ha servito con grande professionalità gli interessi delle aziende e degli azionisti. Noi Ferruzzi abbiamo chiesto a Garofano di restare al nostro fianco con un rapporto diverso, non solo per la stima personale e professionale che abbiamo verso di lui, ma anche per assicurare ancora al gruppo il suo supporto. La famiglia Ferruzzi, a cominciare da me e Carlo Sama, il quale avrà la maggiore responsabilità operativa, assicurerà al gruppo ed alla Montedison il massimo impegno al fine di realizzare il progetto industriale già ampiamente rappresentato dagli azionisti». «E’ un percorso concordato con gli azionisti da di-versi mesi, ha invece spiegato Garofano, per me ù stata una grande esperienza, gratificante sul piano umano c professionale, dare un contributo per realizzare la transizione resa necessaria dal mutamento dell’assetto azionario dello scorso anno. Il gruppo Ferruzzi è ormai saldamente nelle mani dei suoi azionisti di controllo, che esercitano il loro ruolo imprenditoriale gestendo l’impresa direttamente». Garofano aveva infatti preannunciato i cambiamenti da tempo (ieri, a notizia ufficiale, le Montedison sono salite in Borsa del 3,8% c le Ferfin del 4,8%), ritenendo transitoria e innaturale la propria posizione nel gruppo. «Dall’assemblea della Montedison dello scorso giugno, ha proseguito il manager, si sta svolgendo un percorso definito. Era convenuto che si attendesse, nell’interesse del gruppo, la formalizzazione di qualcuna delle azioni strategiche preannunciate. A fine settembre ò avvenuta la comunicazione delle intese preliminari con la Shell; ora i tempi sono maturi c mi sarà possibile dedicarmi anche ad altre attività, mantenendo con il gruppo Ferruzzi un rapporto professionale di consulenza per le strategie industriati e finanziarie. In totale sintonia con la famiglia Ferruzzi mi affiancherò alla gestione in una veste professionale diversa, ma comunque tale da poter dare un contributo al gruppo cd a mantenere vivo un rapporto che sul piano del lavoro c su quello umano costituisce un patrimonio personale cui tengo mollo». Per Garofano si profila un ruolo di prestigio nel settore pubblico. L’asse Arturo Ferruzzi- Carlo Sama governerà dunque dal prossimo gennaio il gruppo. Insieme a loro il vertice rimane immutato, con Vittorio Giuliani Ricci, marito di Franca, vice presidente della Ferfin, e con Renato Picco e Italo Trapasso, i due manager principali del gruppo, rispettivamente l’uomo dell’agroindustria e quello della chimica, vice presidenti della Montedison. Arturo Ferruzzi, 52 anni, avrà la posizione di garante della tradizione familiare, secondo i dettami di suo padre Serafino, fondatore dell’azienda, c seguendo dunque con occhio particolare il settore agroindustriale. Carlo Santa, 44 anni, marito di Alessandra Ferruzzi, assume invece gli incarichi operativi. Nel “dopo-Gardini” ha riunito sempre più le cariche decisionali del gruppo, anche se fra le sue frasi preferite ama ricordare che «non vi sono più deleghe in bianco per nessuno», e che «chi sbaglia va a casa». Suo obiettivo è raddoppiare il fatturato di gruppo (il consolidato è stato di quasi 18 mila miliardi nel ‘9I) entro il Duemila.
FONTE: Il Messaggero
AUTORE: Auro Palomba