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Stefano Venier a “Il Messaggero”: sicurezza energetica, l’impegno di Snam per Italia ed Europa

L’Italia, ha ribadito l’AD di Snam Stefano Venier in una intervista pubblicata su “Il Messaggero” lo scorso 25 febbraio, può davvero diventare “la porta di ingresso verso i Paesi più vicini interconnessi: un ruolo condiviso anche a livello di Commissione europea, visto che con il RepowerEu ci sono stati riconosciuti fondi sia per la realizzazione della Linea Adriatica sia per il potenziamento della capacità di esportazione verso l’Austria”. Terzo gasdotto sulla direttrice sud-nord, il progetto della Linea Adriatica mira a rafforzare ulteriormente la rete di trasporto del gas in Italia con benefici sia per quanto riguarda la sicurezza energetica che la transizione green.

L’AD Stefano Venier, nel corso dell’intervista, ha confermato l’inizio dei lavori entro maggio sottolineando la forte accelerazione nel crono-programma: “È stata la crisi ucraina a far emergere come una priorità il potenziamento del corridoio da sud. Di qui nasce la spinta alla forte accelerazione di un progetto in programma da molto tempo. Il rafforzamento delle commissioni Via ci ha consentito, per questo e altri interventi, di beneficiare di un’accelerazione importante nei percorsi autorizzativi”. D’altronde, come ha spiegato l’AD di Snam, senza i nuovi tubi della Linea Adriatica sarebbe impossibile riuscire a far transitare tutto il gas in arrivo dal Nord Africa che sostituirà definitivamente quello russo: “Le due navi rigassificatrici, a Piombino e dal 2025 a Ravenna, consentiranno già un salto nella diversificazione delle fonti di approvvigionamento portando la quota del gas liquefatto sulla domanda complessiva fino al 40%, lo stesso livello raggiunto nel 2023 anche dall’Europa. Nell’emergenza abbiamo utilizzato tutta la flessibilità del sistema e ciò rende necessario potenziare il corridoio da sud in una prospettiva di sicurezza, non solo per l’Italia ma anche per gli altri Paesi confinanti. In questo momento possiamo trasportare da sud fino a 45 miliardi di metri cubi, sui 63 miliardi consumati nel 2023. Con la Linea Adriatica aggiungeremo 10 miliardi, passando a coprire dal 66% a oltre l’80% dei consumi. Inoltre, porteremo la capacità di esportazione verso l’Austria, attualmente di 6,5 miliardi di metri cubi, a quota 10 miliardi, al pari dei flussi potenziali verso la Svizzera”.

Stefano Venier ha evidenziato come la Linea Adriatica avrà un ruolo chiave anche per l’idrogeno e in particolare per il South H2 Corridor, noto anche come il “Corridoio dell’idrogeno Italia – Austria – Germania” che è attualmente in fase di sviluppo da parte dei TSO europei Snam, TAG, GCA e bayernets. Tenendo conto che “una delle tre condotte potrà essere utilizzata domani per l’idrogeno”, ha precisato il manager nell’intervista, “è evidente come la Linea Adriatica renda il South H2 Corridor una opzione unica nel panorama europeo”. Ma per l’idrogeno, ha spiegato l’AD Stefano Venier a “Il Messaggero”, occorre ancora tempo: “Si tratta di costruire un mercato, un’intera catena del valore, dalla produzione, alle infrastrutture di trasporto fino alle regole. L’orizzonte è al 2030. L’Italia può avere un ruolo cruciale dopo il riconoscimento del corridoio italiano (South H2 Corridor, la nuova per il trasporto di molecole verdi, ndr) tra i cinque chiave della transizione per l’Ue. Inoltre, la quota della nostra rete che può già essere dedicata al trasporto di idrogeno è molto significativa, pari al 70%. Questo riduce i costi e stringe i tempi. Un vantaggio importante rispetto ai corridoi alternativi”.

Per maggiori informazioni:

https://www.ilmessaggero.it/economia/news/venier_snam_parte_cantiere_linea_adriatica_un_anno_burocrazia_dimezzata-7963453.html

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