“Quarta Repubblica”, l’intervento di Cristina Scocchia (KIKO Milano): gestione della pandemia cruciale per la competitività italiana
Ospite del programma “Quarta Repubblica”, in onda su Rete 4, l’AD di KIKO Milano Cristina Scocchia ha portato il punto di vista del mondo imprenditoriale sulle criticità riscontrate dalle aziende durante dodici mesi di pandemia: un periodo in cui, se è vero che l’emergenza ha colpito indistintamente tutti i settori economici e tutte le aree del mondo, è altrettanto vero che a fare la differenza è stata la capacità di reazione alla crisi, in primis nella gestione messa in campo dalla Pubblica Amministrazione.
“Siamo stati colpiti come tutto il settore del commercio. Abbiamo dovuto chiudere tutti i nostri negozi durante la prima ondata e nel 50% durante la seconda”, racconta durante il dibattito, evidenziando inoltre come la situazione abbia condotto quest’anno a una contrazione del fatturato di oltre un terzo. Ma nonostante ciò, prosegue, KIKO Milano ha affrontato le difficoltà con una strategia di investimenti e di nuove aperture nel mondo, che hanno permesso la creazione di circa 300 nuovi posti di lavoro. E proprio la presenza dell’azienda in 27 Paesi nel mondo, ha rappresentato una cartina di tornasole per leggere i diversi tipi di gestione dell’emergenza, soprattutto a livello burocratico. “Nessun Paese ha affrontato a cuor leggero la pandemia, per tutti è stato difficile gestirla”, racconta Cristina Scocchia sottolineando che “la differenza nella gestione della crisi l’ha fatta la capacità di reazione della Pubblica Amministrazione”.
Un esempio portato dall’AD di KIKO Milano a “Quarta Repubblica” è quello sulla cassa integrazione: se in Paesi come Inghilterra, Germania e Francia i lavoratori hanno ricevuto puntualmente la prestazione economica, in Italia “i dipendenti sono andati in cassa integrazione l’11 di marzo ma l’hanno ottenuta solo a fine luglio: hanno dovuto aspettare oltre 4 mesi”. Ritardi che hanno coinvolto anche l’erogazione di prestiti garantiti alle aziende: “In Svizzera, per ottenere il prestito garantito per la filiale elvetica, abbiamoho dovuto aspettare un giorno lavorativo. In Paesi come Francia e Spagna abbiamo aspettato 4 o 5 settimane. In Italia nonostante l’impegno delle banche e di SACE ci sono voluti5 mesi”.
Lunghi iter burocratici, complessità nelle procedure e tempi di attesa prolungati che hanno costituito e costituiscono tuttora uno svantaggio notevole per le aziende italiane sullo scenario internazionale: “Abbiamo rischiato che essere un’azienda italiana diventasse uno svantaggio competitivo”, conclude l’AD di KIKO Milano Cristina Scocchia, “e questo non dobbiamo permettere che succeda ancora”.
Per visualizzare l’intervista completa: