Luciano Castiglione: il ruolo dell’idrogeno nel settore energetico
Tra i protagonisti principali del trend ecosostenibile, l’idrogeno è considerato uno degli elementi che meglio rappresenta le sfide della transizione energetica. Negli ultimi anni si è registrato un aumento considerevole di studi e ricerche finalizzati al suo impiego. La caratteristica principale è che la sua combustione, dall’elevata resa energetica, produce come unico scarto l’acqua. La possibilità di ottenere energia senza emissione di sostanze inquinanti, come ad esempio la CO2, rende l’idrogeno un potenziale e soprattutto prezioso alleato nel processo di decarbonizzazione in atto. I campi di applicazione sono molteplici. Luciano Castiglione, professionista con oltre 20 anni di esperienza nel settore dell’efficientamento energetico, prova a mettere ordine nel vasto dibattito che circola intorno ad un elemento considerato futuristico fino a pochi anni fa. Secondo l’esperto, con le attuali tecnologie a disposizione, i comparti pronti a beneficiarne maggiormente in termini di diminuzione di emissioni sono: trasporti, siderurgico, chimico e infine il riscaldamento. Nel primo caso, si parla soprattutto di mobilità pesante (tir, camion, veicoli commerciali), dove l’idrogeno, con un’autonomia doppia rispetto agli attuali veicoli elettrici e con tempi di ricarica drasticamente inferiori, potrebbe essere impiegato infatti come fonte di energia. In determinati processi industriali invece l’idrogeno può sostituire i combustili fossili grazie alla sua capacità di generare calore ad alte temperature. In tema di riscaldamento, si fa invece riferimento al suo utilizzo domestico come alternativa al gas di origine fossile, oggi ancora dominante in Europa. Bisogna tuttavia tenere a mente che non tutti i tipi di idrogeno sono al 100% eco-friendly. Dipende infatti da come l’elemento viene prodotto. Nel caso dell’idrogeno verde l’impatto ambientale è totalmente azzerato, spiega Luciano Castiglione: questa variante viene creata infatti mediante l’elettrolisi dell’acqua alimentata da energie provenienti da fonti rinnovabili. Ed è in questa direzione che si concentrano gli sforzi maggiori di Paesi, istituzioni e aziende. Ne è un esempio il lancio della Strategia europea sull’idrogeno avvenuta la scorsa estate, parte integrante del Green Deal europeo promosso dalla Commissione, che tra gli obiettivi al 2030 punta ad un sistema energetico comunitario con almeno 40 gigawatt di elettrolizzatori e 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile prodotto. Un risultato raggiungibile, secondo la Carta, aumentando in modo massiccio la capacità green dei Paesi, investendo sulle infrastrutture e intensificando il sostegno per ricerca e innovazione.