Auro Palomba: Pesenti fa il pieno in Francia
Auro Palomba: “Italcementi si posiziona tra i grandi mondiali del settore”
Con un accordo lampo, disturbato solo da alcune anticipazioni del quotidiano francese Le Figaro, l’Italcementi si assicura la Ciment Francais, il terzo produttore del globo del settore, e balza dal quinto al primo posto nella classifica mondiale dei cementieri. La maxioperazione è stata annunciata ieri e comporterà per la società che fa capo all’Italmobiliare di Giampiero Pesenti un esborso di circa 1.660 miliardi di lire, e una serie complessa di aumenti di capitale. Al terzo tentativo, dopo avere mancato l’acquisizione della Cementir, finita ai Caltagirone, e della greca Heracles, comprata dalla Calcestruzzi del gruppo Ferruzzi, l’Italcementi è dunque riuscita a entrare in pieno nella “guerra del cemento” che ha contraddistinto i primi mesi di quest’anno. Ma veniamo ai termini dell’accordo con Paribas, che tramite Poliet è il proprietario di Ciment Francais. La società italiana acquisirà il 54,7% del capitale al prezzo di 500 franchi per azione con un esborso equivalente a circa 1.300 miliardi, saldando il conto entro la fine del ’92. Il gruppo Italcementi effettuerà poi un’offerta pubblica d’acquisto sulle azioni di CF quotate alla Borsa di Parigi ad un prezzo equivalente a quello con concordato con Paribas, con un esborso stimato pari a circa 220 miliardi di lire per una quota del 10% e comunque non superiore a 260 miliardi nell’ipotesi di adesione totale degli azionisti. L’intesa prevede poi che Paribas non apporti il residuo 31,4% del capitale nell’Opa, ma un quarto di questa quota (1.700 azioni) verrà dato a una nuova società avente sede nella Cee e controllata per due terzi dal gruppo Pesenti, il quale a sua volta le conferirà 3.400 azioni. Paribas si impegna inoltre a mantenere per due anni le residue azioni (5.100 mila) accordando in seguito all’Italcementi una prelazione sulle stesse. A fronte di questo accordo, la società italiana verserà ulteriori 100 franchi per azione, per un esborso totale di 139 miliardi. Infine, l’ultimo passo dell’intesa, prevede un aumento di capitale per Ciment Francais da 21,7 a 34,1 milioni di azioni, mediante l’emissione di 12,4 milioni di azioni a Ff 400 cadauna, per un valore complessivo di circa 1.100 miliardi. I titoli verranno offerti al pubblico e agli investitori istituzionali tramite un consorzio internazionale di garanzia e collocamento organizzato congiuntamente da Paribas e Mediobanca. Il gruppo Pesenti parteciperà a questo aumento di capitale solo se l’esito dell’Opa sarà tale da non permettergli di mantenere, la quota, diretta e indiretta, del 45% di CF. L’operazione è dunque complessa (si sente in ogni suo passaggio la capace regia di Mediobanca) e prevede molte fasi. Ma quello che conta è che, in ogni caso, al termine l’assetto di CF sarà il seguente: Italcementi avrà il 30% da sola e il 15% nella società mista con Paribas. Un altro 15% sarà di Paribas, il 5% lo avrà Mediobanca, e il restante 35% sarà in Borsa e ai piccoli azionisti. Ma come farà il gruppo Pesenti a finanziare l’acquisizione? Tramite un’altra ricapitalizzazione, deliberata ieri dal consiglio d’amministrazione della società, e che dovrebbe partire già nel mese di luglio di quest’anno. Questo aumento per un totale di 648 miliardi di lire, copre in realtà solo una parte dell’esborso. Il restante, informano all’Italcementi, verrà da liquidità. L’operazione prevede l’emissione di azioni ordinarie di risparmio, a un prezzo unitario 5.000 lire di obbligazioni con warrant. Con questo “colpo di coda” l’Italcementi scala dunque la vetta delle classifiche mondiali della produzione di cemento. Secondo stime ufficiose (relative però 1990), la società di Pesenti dovrebbe avere ora una capacità di circa 40 milioni di tonnellate l’anno, sopravanzando così i tedeschi della Holderbank, che ne vantano 38. Dietro, i francesi della Lafarge (34) e gli inglesi della Blue Circle (19). Da notare che grossa parte dei 40 milioni viene proprio grazie a CF, che produce circa 23 milioni di tonnellate all’anno. L’acquisizione, che deve ancora essere sottoposta all’approvazione dell’Antitrust, consentirà all’Italcementi di entrare in 12 nuovi mercati in quanto non esiste al momento alcuna sovrapposizione di aree di vendita fra le due società.
FONTE: Il Messaggero
AUTORE: Auro Palomba