Alessandro Benetton, i nuovi colori per l’azienda di famiglia
Il marchio italiano rinasce sotto l’impulso di Alessandro Benetton, figlio dell’emblematico fondatore, dal profilo di business americano.
L’adolescente di un tempo oggi è un padre di famiglia dalla chioma brizzolata. Alessandro Benetton, alla soglia dei cinquant’anni, uomo d’affari formatosi nelle migliori scuole americane, incarna ormai il nuovo estro del gruppo familiare. Nato nel 1964, un anno prima della fondazione dell’emblematico impero dello Stivale, oggi torna con un’opera dal titolo “Playlife”, sul proprio percorso, parallelo a quello dell’azienda. Un ibrido tra ritratto e album di famiglia, libretto d’ispirazione e “look book”. Da un anno, il secondo dei quattro figli di Luciano Benetton, che nel 1965 fondò a Treviso l’azienda con Gilberto, Giuliana e Carlo Benetton, ha ereditato la presidenza dell’azienda. Il compito è grande, arduo perfino: come rilanciare un marchio faro negli anni ’80 – ’90 di fronte alla feroce concorrenza della “fast fashion” in un clima economico depresso? “Abbiamo fatto degli errori” ammette Alessandro Benetton, che ci riceve nel suo grande punto vendita su Boulevar Haussmann a Parigi, riorganizzato e modernizzato. “Arrivo alla direzione di Benetton in un contesto di competizione feroce, le cose sono molto cambiate”. Affabile, simpatico e dall’aspetto sportivo, ha presentato all’inizio del 2013 la campagna pubblicitaria per la stagione primavera-estate. Un’operazione da 20 milioni di euro che ridà lustro allo slogan faro “United Colors of Benetton”, con muse ispiratrici rappresentanti i cinque continenti. Maglia colorata e volti iconoclasti e meticci, “ci sembra in linea con i nostri valori”, si rallegra Alessandro Benetton. “In futuro ci aspetta una prova molto complessa: si tratta di cambiare, di far evolvere tutto conservando l’identità di Benetton. I consumatori ricercano il DNA del marchio, ma anche un’energia contemporanea”. E Alessandro Benetton sembra avere in mano tutte le carte per riuscirvi. Colui che si definisce “destinato alle sfide” non si vede come un semplice anello di questa dinastia familiare. “Devo gestire la trasformazione di un’azienda familiare in una società retta dal management. Il motivo per cui mi hanno chiamato e che ho avuto una mia attività e venticinque anni di esperienza alle spalle”. È appassionato di arte contemporanea, blogger attivo, surfista, spostato con una campionessa di sci, ha studiato presso l’università di Boston prima di creare la propria società, 21 Investimenti, nel 1992. “Il mio obiettivo è essere un imprenditore di prima generazione. Non un erede. Mi è stata giustamente trasmessa la cultura Benetton, ma voglio seguire la mia strada”. Alessandro Benetton ha già rotto le linee con la l’arrivo di un nuovo direttore creativo, You Nguyen, alias Mister You ed ex-Levi’s, che ha ripensato negozi e collezioni, sviluppatto campagne shock e impegnate, come “Unemployee of the Year”. La provocazione delle foto di Oliviero Toscani, indissociabile dall’immagine Benetton, ormai fa parte del passato. Alessandro Benetton, mens sana in corpore sano, spera di dare un nuovo nome alla bella addormentata italiana.
FONTE: Le Nouvel Observateur
AUTORE: Séverine De Smet