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Gianpietro Benedetti, per la nuova Danieli il futuro è di alluminio

Il presidente Gianpietro Benedetti: «La testa del gruppo resterà in Friuli»

Non solo acciaio nel futuro di Danieli. Nel fatturato del colosso friulano, leader mondiale nel settore dell’impiantistica siderurgica, è prevista, una costante crescita dell’alluminio: da un volume d’affari che già quest’anno dovrebbe sfiorare i 200 milioni, quasi il 10% del fatturato della capogruppo, l’obiettivo è di arrivare a 400-500 milioni nel giro di 3-4 anni. Ad annunciarlo il presidente e amministratore delegato del gruppo Gianpietro Benedetti, in occasione del primo Alutech forum, il seminario sull’alluminio che ha richiamato ieri nel quartier generale di Buttrio (Udine) 150 manager e tecnici del settore, in rappresentanza di 73 aziende e 36 paesi di tutto il mondo. L’impegno nel settore dell’impiantistica per alluminio – partito in sordina attraverso una serie di acquisizioni in Europa tra cui quella della tedesca Froehling – aumenterà di pari passo con il trend rialzista che si registra a livello mondiale grazie al traino dell’aeronautica e dell’automotive. Da qui l’idea di un evento che punta a dare la massima visibilità all’offerta di Danieli nella progettazione e messa in servizio di impianti per prodotti piani e lunghi in alluminio, facendo leva anche sulle recenti commesse portate a termine o in corso d’opera in giro per il mondo, dall’Austria al Belgio, dalla Russia al Sudamerica. «A partire dal 2014 – spiega Gianpietro Benedettiil portafoglio ordini dell’impiantistica (oltre 3 miliardi, ndr) inizierà inevitabilmente a risentire della minore domanda di acciaio. L’alluminio è parte della strategia che stiamo mettendo in campo per compensare il calo». Strategia che, ha ribadito il presidente, non prevede un disimpegno del gruppo in Italia: a confermarlo il piano di investimenti da 200 milioni in cinque anni per il completamento di Abs (acciai speciali), il rilancio dell’impianto siderurgico croato di Sisak e il completamento del nuovo centro ricerche di Buttrio, che sarà inaugurato ufficialmente sabato, nove giorni prima della convocazione dell’assemblea di approvazione del bilancio 2012-2013, chiuso con 2,8 miliardi di fatturato e 182 milioni di utile netto. «L’Italia – queste le parole di Benedetti – si trascina coi problemi di sempre: pressione fiscale, spesa pubblica, un contesto generale che resta poco "industria friendly". Noi, però, continuiamo a lavorare per mantenere in Friuli la testa del gruppo, un obiettivo che richiede un costante investimento non solo in innovazione tecnologica, ma anche per aumentare l’intellettualità media del sistema».

FONTE: Il Gazzettino
AUTORE: Riccardo De Toma

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