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Gian Maria Mossa alla CNBC: Banca Generali, la vision sull’evoluzione della consulenza finanziaria

Il nostro modello è centrato sul professionista, il nostro cliente è il banker, che ha una relazione di lungo periodo basata innanzitutto sulla fiducia e sulla professionalità con dei clienti, spesso imprenditori”: l’AD di Banca Generali Gian Maria Mossa lo ha spiegato anche ai ragazzi e alle ragazze under 25 con cui ha avuto l’opportunità di confrontarsi nel corso del programma di Class CNBC “25×25: il futuro al quadrato”. Intervistato da Andrea Cabrini, il manager ha ripercorso i 25 anni di Banca Generali soffermandosi poi sulle sfide che sta affrontando oggi e sull’impegno nel disegnare il futuro della consulenza.

Noi facciamo tre cose: gestiamo il patrimonio finanziario del cliente, creiamo un network di relazioni e partnership per mettere in condizione il cliente di occuparsi anche della parte non finanziaria del patrimonio come real estate e corporate; e infine mettiamo in relazione patrimonio e famiglia parlando di family protection e passaggio generazionale”, ha evidenziato l’AD Gian Maria Mossa. Banca Generali è oggi una realtà che gestisce oltre 100 miliardi di euro di asset avvalendosi della professionalità e delle competenze di più di 2.300 banker con un patrimonio medio al vertice del settore (oltre 45 milioni di euro pro-capite). Senza dimenticare la recente acquisizione di Intermonte: un’operazione senza precedenti per una private bank.

Sollecitato dalle domande dei giovani ospiti del programma, l’AD ha poi spiegato come Banca Generali punti fortemente sull’Intelligenza Artificiale: “Abbiamo già una cinquantina di progetti che vanno in questa direzione e che riguardano tanto la sfera banca, con l’efficienza operativa e l’ottimizzazione di processi e informazioni, quanto la sfera dei singoli momenti di attività del private banker. Credo però che il cuore di questo processo sia il cambiamento culturale. Per questo abbiamo creato degli AI Ambassador nella banca, dei giovani specificamente formati per promuovere nella banca questo cambiamento di paradigma. Da un lato l’AI sarà sempre più importante nelle fasi più standardizzate dell’attività di consulenza, come la gestione di piani di risparmio e portafogli ordinari, dall’altro tutto ciò che richiede personalizzazione e una importante relazione di fiducia con il cliente rimarrà in capo all’intelligenza umana ed emotiva del consulente. Un esempio è il dialogo su temi come la family protection o la successione”.

E sull’evoluzione della consulenza finanziaria: “Siamo un Paese che ha accumulato tanto risparmio. Bisogna riuscire a stimolare in due direzioni, ha spiegato Gian Maria Mossa. “Da un lato aumentando le coperture assicurative, che permettono di liberare risorse adesso ferme in ottica di precauzione. E più in generale bisogna incentivare il risparmio privato ad avvicinarsi all’economia reale, per esempio riducendo l’impatto fiscale degli investimenti nelle PMI: come ha sottolineato l’AD di Banca Generali, “il nostro Paese ha tanta ricchezza in queste piccole imprese, dovremmo chiederci perché non si quotano. È da lì che bisogna partire:Poi se riuscissimo a convogliare il risparmio privato anche in grandi progetti sarebbe molto sano, ma dobbiamo partire dalle realtà più piccole e vicine a noi. Il private banking può aiutare ad andare in questa direzione, dialogando con l’imprenditore quando questi si trova nelle fasi di discontinuità, illustrando i vari scenari e come accedere al capitale del mercato. E anche indirizzando l’imprenditore a investire la valorizzazione del suo patrimonio d’impresa nell’economia reale. Un circolo virtuoso”.

 

Per visualizzare il video dell’intervento del manager:

https://www.youtube.com/watch?v=57GUnLu0qF4

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